La storia della Biblioteca Provinciale
Scritto da mariangela   
marted́ 08 gennaio 2008

La storia della Biblioteca dei Frati Minori è strettamente legata alle sorti del Convento e della Chiesa che per diverse vicende cambiarono sede. Le notizie possedute si ricavano principalmente dal ms di Fr. Bonaventura da Troina del 1670, attualmente presente presso la nostra biblioteca, che descrive la storia e la fondazione dei conventi della Provincia di Messina, e il testo di Andrea da Paternò da cui si ricavano notizie storiche degli uomini illustri dell’ordine dei FF. MM. Cappuccini stampato a Catania nel 1780.

E’ probabile che la nascita di un primo nucleo della “libraria” risalga al 1534 cioè qualche anno dopo l’arrivo dei frati a Messina che si stabilirono in un colle detto Colle dei Cappuccini, dove attualmente si trova l’Istituto Ignatianum, ed  ivi eressero una Chiesa dedicata al SS. Salvatore.

Riguardo le dimensioni della biblioteca, le prime Costituzioni dei Cappuccini (1536) ordinavano che ogni convento possedesse una “piccola stanzia” destinata alla conservazione dei testi e allo studio della Sacra Scrittura, divenuta “mediocre stanzia” nel 1608 e “stanza grandotta” nella relazione sui conventi d’Italia del 1650.

 

In  effetti fra Bonaventura da Troina scrive che nel 1662 il Ministro Provinciale di quell’epoca, Felice da Messina, fece costruire nel Convento alcune stanze da adibire per lo studio, e questo è l’epoca in cui si vanno costituendo anche negli altri Conventi della Provincia delle librarie per lo studio, la raccolta e la conservazione dei propri testi.

 

La conferma della ricchezza delle raccolte si ricava dalla lettura del ms. Vat. Lat. 11323 della Biblioteca Apostolica redatto tra il 1598 e il 1603 per opera della Congregazione dell’Indice e si rivela essenziale per la consistenza del patrimonio della nostra biblioteca che possedeva 1131 volumi su un totale del 3780 dell’intera Provincia.

 

La raccolta libraria si arricchi nel XVII sec. per la donazione del giurista Mario Giurba costituita da testi specializati nel settore dei diritto.

 

Dal ms F.V. 302, catalogo della Biblioteca dei Cappuccini, conservato presso la Biblioteca Regionale di Messina e redatto agli inizi del ‘700 si ricava che  il patrimonio dei Cappuccini era di 4304 volumi.

Purtroppo l’ampliamento delle raccolte si arrestò del tutto con la soppressione degli Ordini Religiosi nel 1866 e, con l’incameramento  da parte dello Stato, il Convento divenne Carcere e i fondi librari passarono alla Biblioteca pubblica della città: l’attuale Biblioteca Regionale Universitaria.

Non esistono stime ufficiali sull’ammontare del patrimonio della biblioteca al tempo della soppressione ed è tutt’ora impossibile farlo per le numerose dispersioni avvenute successivamente a causa delle calamità ed eventi bellici.

La ripresa fu lenta e complessa perché i frati dovettero trovare un nuovo luogo per costruire il Convento ed acquistarono un terreno nei pressi del torrente Boccetta dove eressero un’altra chiesa, questa volta dedicata alla Madonna di Pompei che fu successivamente rimaneggiata insieme a Biblioteca e Convento con il terremoto del 1908.

 

La biblioteca fu ricostruita adiacente ai corridoi della nuova Chiesa e ampliata per la crescente raccolta libraria dovuta alla presenza a Messina dello Studio filosofoco e teologico e per la donazione nel 1934 di 3215 volumi appartenuti a fra Giustino da Patti.

 

I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale nel 7 aprile del 1943 colpirono la Chiesa distruggendo l’abside e l’altare maggiore ma non la biblioteca, che si salvaguardata  trasportando parte dei fondi nel Convento dei Cappuccini di Savoca (Me). Furono danneggiate le scaffalature lignee ma non la struttura della Biblioteca, distrutte legature di pregio e alcuni libri dispersi perche durante il conflitto il convento era aperto a tutti ed talvolta restava incustodito.

 

 


 

La Biblioteca Provinciale

 Nel 1963 il ministro provinciale fr. Mansueto Barreca ampliò i locali annettendo all’unica grande sala le tre stanze attigue attrezzate con scaffalature in metallo e nacque la moderna Biblioteca Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Messina.

Fu ripresa l’opera di inventariazione e catalogazione dei testi, il patrimonio si arricchì dei fondi antichi di alcune biblioteche cappuccine della Provincia che si trovavano in condizioni precarie e della Biblioteca dello studio filosofico-teologico dei Cappuccini di Messina.

Da questo momento l’ampliamento delle raccolte fu gestito con sistematicità e regolarmente monitorato attraverso Relazioni triennali sulla Biblioteca che dal 1971 furono redatte  per riferire lo stato dei lavori e l’aggiornamento delle raccolte librarie (12816 unità dal 1971).

 

La crescita del patrimonio quasi raddoppiato in 18 anni passato dalle 12816 del 1917 alle 23.570 unità del 1989 ha richiesto un ulteriore ampliamento dei locali di cui si è fatto promotore fr. Fiorenzo Fiore dal 1963 bibliotecario della nuova Biblioteca Provinciale.

Egli propose di destinare alla Biblioteca il salone (ex Chiesa) e cosi avvenne.

 

 


  

L’attuale biblioteca

I lavori di ristrutturazione iniziarono nel 1989 e prevedevano un ampliamento sugli ambienti del corridoio “Beato Angelico” che accolgono attualmente una camera blindata contenente il materiale raro e di pregio e l’ufficio amministrativo. Più impegnativi furono gli interventi sul salone di lettura dovendosi realizzare una struttura intelaiata in cemento armato indipendente dalla precedente per poter ricavare due piani per il deposito dei libri.

La tipologia delle scaffalature differisce a seconda degli ambienti.

Il deposito dei preziosi è dotato di armadi con porte a coulisse in rete ottenuti dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina.

 

Si è deciso di usare l’arredamento ligneo nella sala di lettura secondo la tradizione cappuccina con scaffali che si sviluppano lungo le pareti perimetrali. Sopra la porta di ingresso della sala è stato posto un crocifisso in terracotta creato dalla scuola Beato Angelico di Milano e quattro tele raffiguranti: S. Lorenzo da Brindisi, S. Bonaventura, S. Antonio e il volto di Cristo che adornano le pareti.

La seconda sala di consultazione che ospita attualmente le opere dei Padri della Chiesa è dotata di espositori in metallo per le annate correnti dei periodici e nei due depositi principali il progetto prevedeva l’uso di armadi compattati, cioè scaffalature metalliche che si scorrono di delle rotaie permettendo di triplicare la capienza.

 

Recentemente  sono stati sistemati i locali del piano superiore costituiti da un lungo corridoio attorno al quale si aprono delle celle attualmente vuote che forniscono una fonte immensa di spazio per la futura collocazione dei libri.

 

Ultimo aggiornamento ( venerd́ 28 novembre 2014 )